Sposarsi in Abruzzo: paese che vai, matrimonio che trovi

L’Abruzzo conserva delle tradizioni legate al mondo del wedding piuttosto particolari!!!

Innanzitutto era usanza sposarsi “a vino schiarito” cioè nei mesi di aprile, settembre e dicembre. Non ci sposava mai nel mese di novembre (mese dedicato alla commemorazione dei defunti) e di maggio (mese della Madonna). Oggi questa usanza si è un po’ persa, e i mesi preferiti per il matrimonio sono gli stessi che nelle altre regioni d’Italia, con Maggio, giugno e settembre in pole position!!! Ci si sposa di norma il sabato o la domenica, meno frequente le nozze infrasettimanali!

Una delle tradizioni più carine si riferisce alla richiesta della mano dell’amata da parte del giovane innamorato! Prima della richiesta ufficiale ai genitori della sposa era, infatti, usanza di “interrogare il ceppo”: durante la notte il ragazzo poneva un ceppo adorno di nastri o un ramo di ciliegio adorno di frutta fuori l’uscio della ragazza. Se il ceppo veniva tirato in casa, allora la giovane era ben disposta, in caso contrario esso veniva allontanato.

Un’altra importente tradizione della serenata: la sera prima delle nozze lo sposo e il padre della sposa si ritrovano sotto la finestra della ragazza per “donarle” una serenata, ovviamente all’insaputa di quest’ultima!

Qualche giorno prima delle nozze, inoltre, ritroviamo l’usanza dell’esposizione del corredo: una o due stanze della casa della sposa venivano adibite all’esposizione della dote che la donna portava nella nuova casa e che simboleggiavano lo status economico e sociale della stessa. Il giorno prima del matrimonio, poi, tutto il corredo veniva chiuso in bauli, caricato su dei carrettini adornati con nastri colorati e campanelli, e trasportato nella nuova abitazione.

Il giorno delle nozze, dalla casa della sposa, partiva il corteo: la sposa, sottobraccio del padre, apriva il corteo, subito seguita dai suoi parenti e, infine, da quelli dello sposo, Una volta terminata la funzione, invece, il corteo cambiava disposizione: a seguire la sposa, stavolta sottobraccio del marito, erano i parenti di quest’ultimo!

Ancora adesso se durante la cerimonia cade una candela è considerato di buon auspicio, mentre se l’anello ha difficoltà ad entrare al dito della sposa, allora si dice che quest’ultima avrà un certo potere nei confronti del marito; se in caso contrario l’anello dovesse scivolarle al dito facilmente, allora il marito avrà il controllo completo sulla vita della moglie!

All’uscita dalla chiesa la sposa veniva salutata dal beneaugurante lancio di riso e confetti. Era, inoltre, tradizione che la sposa non toccasse l’uscio della porta della nuova casa: in questo veniva aiutata dalla suocera che, prendendola per mano, le faceva fare un piccolo saltello per entrare in casa o dallo sposo, che la portava in braccio!

Il pranzo nuziale durava spesso fino a notte fonda, si svolgeva di solito a casa dello sposo ed era caratterizzato dallo scambio, da parte degli invitati, di un bicchiere contenente un confetto, un peperoncino, un uccellino o una bambolina di zucchero, un pupazzetto.

A fine pasto iniziava “lu donamende”: un invitato chiamava a raccolta tutti i parenti per suggerire i regali da fare alla sposa. Gli affini dello sposo offrivano, su un piatto, ingenti somme di denaro (tanto sarebbe rimasto in famiglia)….e in cambio ricevevano dalla sposa fazzoletti, grembiuli o camicie. Probabilmente nasce proprio da qui l’usanza, successiva, di regalare delle buste contenente denaro.

La mattina seguente lo sposo si recava a casa della sposa per dare il buongiorno ai suoceri, e portar loro i saluti della figlia. In passato, e soprattutto in una terra di contadini quale l’Abruzzo, non esisteva l’usanza di partire per il viaggio di nozze, anzi: la sposa doveva restare in casa per gli otto giorni successivi al matrimonio, senza vedere nessuno e senza fare lavori pesanti. Forse è proprio da qui che, successivamente, nasce l’usanza di partire per una breve vacanza, durante la quale, appunto, gli sposi non vedono persone conosciute e si riposano (non fanno cioè nessun lavoro stancante!!).

Con il passare degli anni e con il migliorare della situazione economica generale molte delle tradizioni fin qui elencate sono andate perse o si sono modificate: quella riguardante il corredo sembra permanere ancora tra le nostre usanze!

Fonte: www.tentazionedonna.it

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